“Le Acli festeggiano quest’anno gli 80 anni. Ma sono trascorsi 80 anni anche dal momento conclusivo e più terribile della Seconda Guerra Mondiale. Amara coincidenza che ci restituisce, però, dopo tanto tempo, la responsabilità di proseguire in quell’intento di pace, democrazia e unità che ha mosso Achille Grandi, i fondatori delle Acli e anche i nostri padri dell’Europa e padri e madri costituenti. Sono seguiti 80 anni di pace, data per scontata, a volte disprezzata, considerata un inutile compromesso. Poi, la guerra ha bussato alla nostra porta. Inaspettata, inattesa, improvvisa”. Così il Presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, in una nota diffusa in occasione della Festa di Liberazione.
“Allora, per questo 25 aprile, diciamocelo forte: noi crediamo nella Costituzione. La nostra generazione non avrebbe mai pensato di vedere la guerra in Europa, eppure succede: tra Russia e Ucraina, tra Israele e Palestina, a pochi km da noi. Allora, la Liberazione non è solo un racconto del passato, ma una storia in cui siamo immersi profondamente. Per questo è importante che gli aclisti con le loro bandiere siano presenti nelle manifestazioni che si terranno in tutta Italia, a partire dalla grande manifestazione nazionale di Milano, per riaffermare la loro volontà di difendere e promuovere i valori comuni che il 25 aprile rappresenta”.